Come faccio a capire se le condotte aerauliche sono da pulire e sanificare?
Bisogna effettuare un’ispezione tecnica per poter conoscere il reale stato igienico delle Unità di Trattamento Aria (U.T.A.) e delle condotte aerauliche che compongono un sistema HVAC. La pulizia e la sanificazione dell’intero sistema di condizionamento è importante che vengano effettuate solo da esperti perché sono operazioni delicate e complesse per le quali vanno seguite procedure severe e condivise, riconosciute da uno standard internazionale.
Fasi dell’ispezione tecnica:
- Sopralluogo del cantiere con analisi, disegni e ispezione visiva.
- Raccolta immagini e videoispezioni delle condotte aerauliche.
- Campionamenti di particolato all’interno delle condotte e dell’U.T.A. dove potrebbero accumularsi polveri, sporcizie, particolati sottili, che potrebbero di conseguenza generare batteri, muffe e lieviti e contaminare gli ambienti in cui stazioniamo, dando origine ad allergie o, nei casi più gravi, a serie patologie dell’apparato respiratorio (es. legionellosi).
- Preparazione di un piano strategico in accordo con il cliente per definire i tempi di esecuzione, le modalità operative e i prodotti da usare per la sanificazione.
FAQ
Tra i più importanti vi sono:
- Colore, odore, sapore e temperatura
- pH
- Durezza totale
- Contenuto di nitrati e nitriti
- Contenuto di cloruri
- Contenuto di solfati
Tra i più importanti vi sono:
- Coliformi totali
- Coliformi fecali
- Durezza totale
- Streptococchi fecali
- Salmonella
- Legionella
Secondo il D.Lgs. n. 31 del 2001, il pH dell’acqua potabile deve essere compreso tra 6,5 e 9,5 calcolato su una scala che varia da 0 a 14. Più il numero del pH è basso e più è acido, al contrario,più alto è il numero maggiore sarà il pH basico.
Secondo il D.Lgs. n. 31 del 2001, il pH dell’acqua potabile deve essere compreso tra 6,5 e 9,5 calcolato su una scala che varia da 0 a 14. Più il numero del pH è basso e più è acido, al contrario,più alto è il numero maggiore sarà il pH basico.
La durezza di un’acqua si misura in gradi francesi (°f) dove 1 °f corrisponde a 10 mg/L CaCO3(carbonato di calcio). Il D.Lgs. n. 31 del 2001 definisce ottimale un’acqua con durezza compresa tra 15 e 50 °f.
Legionella è un batterio aerobio al cui genere appartengono 52 specie; tra queste, la pneumophila risulta essere la più pericolosa in riferimento alla patologia umana.
I metodi più utilizzati per combattere la Legionella sono:
- Disinfezione termica (shock termico), la Legionella muore:
PRO: a 60° in poco più di mezz’ora / a 66° in due minuti / a 70° la morte è istantanea.
CONTRO: L’acqua a queste temperature deve raggiungere tutto l’impianto, anche le zone più periferiche / Non elimina il biofilm, habitat naturale e nutrimento della Legionella, che può ricostituirsi nel giro di alcune settimane. - Aggiunta di cloro in concentrazione elevata >3 mg/l:
PRO: Potente agente ossidante che agisce anche sul biofilm
CONTRO: Per evitare il superamento dei limiti di legge relativi alla potabilità dell’acqua 0,2 mg/l e per evitare problemi di corrosione di alcuni tipi di tubature si deve provvedere a lavaggi dell’intero impianto. - Biossido di cloro 0,4 mg/l:
PRO: Garantisce un buon livello di disinfezione
CONTRO: Servono particolari attrezzature a bordo impianto - Lampade a raggi ultravioletti:
PRO: Efficace
CONTRO: Non ha efficacia sul biofilm / Efficace solo se utilizzato in prossimità dei punti di utilizzo / Costo elevato delle lampade / Limitato flusso d’acqua trattabile. - Azione combinata ioni di rame e argento generati tramite elettrolisi:
PRO: Il rame è efficace sul biofilm
CONTRO: La concentrazione di ioni deve essere opportunamente controllata per non superare i limiti ammessi per la potabilità dell’acqua e per garantire la disinfezione / In caso di impianti con tubi zincati il metodo non è applicabile perché lo zinco inattiva gli ioni d’argento. - Ozono:
PRO: Agisce anche sugli altri batteri oltre alla Legionella / Meno pericoloso per la potabilità dell’acqua rispetto al cloro.
CONTRO: Poiché l’ozono nelle soluzioni acquose ha durata molto breve, in quanto si decompone velocemente (meno di un’ora), è meno adatto alla disinfezione residua e può essere usato soltanto in casi particolari (soprattutto in piccoli sistemi di distribuzione). Particolare attenzione va mostrata nei confronti di eventuali presenze di bromuro nell’acqua; infatti, la reazione tra il bromuro e l’ozono origina lo ione bromato, ritenuto cancerogeno (Il valore del parametro riportato nel D.lgs 2 febbraio 2001, n. 31 è pari a 10 µg/L). Inoltre, l’ozono deve essere prodotto in loco mediante impianti di produzione che hanno ancora costi d’installazione molto elevati.